Il ministro della Transizione Energetica Cingolani ha firmato il nuovo decreto biometano che prevede incentivi PNRR fino a 1,7 miliardi di euro per la costruzione, entro il 2026, di nuovi impianti biometano o la riconversione da precedenti produzioni biogas.
Il Decreto entrerà in vigore solo dopo la registrazione della Corte dei Conti e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Entro la fine del 2022 si potranno avviare le prime procedure.
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L’incentivo è composto da un contributo sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile indicato dagli allegati, e da una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per la durata di 15 anni.
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Tra i requisiti di accesso alla tariffa incentivante ci sono i criteri di sostenibilità calcolati secondo le metodologie della norma UNI/TS 11567:2020 e della direttiva UE REDII recepita con il decreto legislativo n.199 del 2021:


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I progetti degli impianti devono prevedere una vasca di stoccaggio coperta a tenuta di gas con un tempo di ritenzione NON inferiore a 30 giorni.
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Le graduatorie del GSE sono stilate in base a delle aste competitive: per le procedure indette nel 2022 e nel 2023 le tariffe poste a base d’asta sono quelle indicate dal decreto, mentre dal 2024 le tariffe sono ridotte del 2% annuo; inoltre la graduatoria è basata sul ribasso percentuale offerto rispetto alla tariffa di riferimento, il decreto precisa che la riduzione percentuale offerta sulla tariffa di riferimento non deve essere inferiore all’1%.
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Sono considerate spese ammissibili:






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Ciascuna spesa ammissibile deve essere comprovata con pagamenti effettuati tramite strumenti di pagamento tracciabili.
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Le procedure applicative chiariranno le modalità di erogazione del contributo.