Decreto Biometano – Settembre 2022

Il ministro della Transizione Energetica Cingolani ha firmato il nuovo decreto biometano che prevede incentivi PNRR fino a 1,7 miliardi di euro per la costruzione, entro il 2026, di nuovi impianti biometano o la riconversione da precedenti produzioni biogas.
Il Decreto entrerà in vigore solo dopo la registrazione della Corte dei Conti e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Entro la fine del 2022 si potranno avviare le prime procedure.
L’incentivo è composto da un contributo sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile indicato dagli allegati, e da una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per la durata di 15 anni.

Tra i requisiti di accesso alla tariffa incentivante ci sono i criteri di sostenibilità calcolati secondo le metodologie della norma UNI/TS 11567:2020 e della direttiva UE REDII recepita con il decreto legislativo n.199 del 2021:
♦ Se l’impianto produce biometano destinato ai trasporti, quindi biometano avanzato, deve necessariamente conseguire una riduzione di almeno il 65% delle emissioni di gas effetto serra;
♦ Se l’impianto produce biometano destinato ad altri usi deve abbattere le emissioni di gas a effetto serra del 1’80%.

I progetti degli impianti devono prevedere una vasca di stoccaggio coperta a tenuta di gas con un tempo di ritenzione NON inferiore a 30 giorni.
Le graduatorie del GSE sono stilate in base a delle aste competitive: per le procedure indette nel 2022 e nel 2023 le tariffe poste a base d’asta sono quelle indicate dal decreto, mentre dal 2024 le tariffe sono ridotte del 2% annuo; inoltre la graduatoria è basata sul ribasso percentuale offerto rispetto alla tariffa di riferimento, il decreto precisa che la riduzione percentuale offerta sulla tariffa di riferimento non deve essere inferiore all’1%.
Sono considerate spese ammissibili:
♦ i costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto (infrastrutture, macchinari, purificazione del biogas);
♦ i costi di connessione alla rete del gas;
♦ i costi per l’implementazione del software;
♦ i costi sostenuti per le attrezzature di monitoraggio e ossidazione del biometano;
♦ le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, studi di fattibilità;
♦ i costi per la fase di compostaggio del digestato.

Ciascuna spesa ammissibile deve essere comprovata con pagamenti effettuati tramite strumenti di pagamento tracciabili.
Le procedure applicative chiariranno le modalità di erogazione del contributo.